Anche nel 2021 continua la spinta all’innovazione tecnologica per le aziende con l’inserimento, nella Legge di Bilancio 2021, di incentivi statali per le imprese che investono sulle nuove tecnologie, riassunte nella sezione denominata Piano Transizione 4.0.

Il Piano Transizione 4.0 fa parte del complesso di proposte e iniziative promosse dal governo dal 2017 a oggi, comunemente chiamato Industria 4.0; nelle diverse Leggi di Bilancio si sono susseguite agevolazioni per l’acquisto di nuove macchine, con l’introduzione, quest’anno, di nuove e vantaggiose aliquote. 

L’incentivo all’acquisto di nuove e moderne macchine per la propria attività industriale arriva sotto forma di credito d’imposta, ossia di un’emissione di credito da parte dello Stato nei confronti dell’azienda, da poter utilizzare, come sconto sul pagamento delle tasse.

L’obiettivo ultimo di queste misure è quello di portare le imprese italiane, di qualsiasi entità, a raggiungere un livello sempre più alto come efficienza e sicurezza, aumentando lo stato percepito di competitività con le realtà industriali internazionali.

Requisiti credito di imposta Piano Transizione 4.0

Nel piano Industria 4.0 vengono individuati specifici requisiti per accedere alle agevolazioni fiscali del credito di imposta. 

Non tutti i macchinari possono essere considerati come utili per l’avanzamento tecnologico, o in linea con il Piano Transizione 4.0; ecco perché vengono fornite delle linee guida per assicurarsi che il beneficio fiscale possa essere richiesto e ottenuto. 

I requisiti per l’accesso al credito di imposta del Piano Transizione 4.0 che riguardano le caratteristiche tecniche del macchinario sono:

  • deve essere controllato da sistemi programmabili come computer, strutture di Controllo Numerico Computerizzato (CNC) o da un computer per il controllo dei processi industriali (PLC);
  • può ricevere delle istruzioni da remoto, e dev’essere quindi interconnesso alla rete; 
  • deve risultare connesso agli altri macchinari dell’azienda o ai sistemi logistici che regolano l’intero funzionamento dei processi produttivi;
  • l’interfaccia di interazione tra macchinario e operatore deve risultare semplice e di immediata comprensione, adatta alle competenze attese dall’operatore;
  • deve rispettare le norme e i requisiti minimi di sicurezza richiesti al momento dell’uso, da certificare sia con la presenza del marchio CE, sia con la verifica degli aggiornamenti relativi alla sicurezza della macchina.

Oltre a queste caratteristiche, sussistono altre tre condizioni per poter effettuare l’acquisto di un macchinario e poter ottenere il credito di imposta del Piano Transizione 4.0. Di queste tre condizioni è sufficiente che vengano rispettate almeno due: 

  • possibilità di fare diagnosi e manutenzione da remoto;
  • presenza di sensori che monitorano le derive di processo e le anomalie sulla macchina;
  • modellizzazione della macchina e del suo comportamento in un sistema virtuale.

Come ottenere il credito d’imposta per Piano Transizione 4.0

Prima di poter effettuare la richiesta è necessario ottenere una valutazione delle macchine e dei loro requisiti.

Questa valutazione può essere fatta internamente, dal legale rappresentante dell’azienda, per macchine fino a 300.000€. 

Oltre questa cifra bisogna rivolgersi a un perito che, attraverso una perizia semplice, può attestare la compresenza dei requisiti minimi richiesti. 

Per macchine superiori a 500.000€ e acquistate fino al 2019, è invece richiesta la perizia giurata.

A quanto ammonta il credito di imposta?

Il Piano Transizione 4.0 prevede diverse soluzioni di credito di imposta a seconda delle aliquote fissate e dei tipi di bene, materiali o immateriali. 

Vediamo insieme di quali soglie bisogna tener conto, come indicato nel documento messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico sul sito ufficiale.

Aliquote credito d’imposta macchinari

Nel caso di acquisti di macchinari, le aliquote da considerare sono le seguenti:

  • credito d’imposta del 50% per acquisto di macchinari idonei fino a 2,5 milioni di euro;
  • credito di imposta del 30% per acquisto di macchinari idonei da 2,5 milioni a 10 milioni di euro;
  • credito di imposta del 10% per acquisto di macchinari idonei da 10 a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta non si applica sull’eventuale eccedente oltre i 20 milioni di euro di investimento.

È fondamentale e obbligatorio che i riferimenti di legge per l’ottenimento del credito di imposta siano riportati nelle fatture di acconto e saldo, pena l’esclusione dalla possibilità di usufruire dell’agevolazione. 

Aliquote credito imposta software

Passiamo quindi ai beni immateriali, i programmi informatici che consentono di gestire l’attività di produzione e la protezione dei sistemi grazie a software avanzati di sicurezza. 

In questo caso è presente solo un tetto massimo da considerare: il credito di imposta si applica a ogni investimento, con un’aliquota del 20% fino a un milione di euro. Sulla somma eccedente, anche in questo caso, non si può usufruire dell’agevolazione. 

Il riferimento legislativo da indicare nelle fatture di acquisto è “art. 1 della legge n.160 del 2019 e legge 178 del 2020”. La dicitura vale anche per gli acquisti di macchinari e beni materiali.

Tempi di erogazione crediti di imposta Transizione 4.0

Concludiamo con un’ottima notizia per chi aspetta di ricevere il credito d’imposta: l’agevolazione sarà totalmente distribuita in tre quote annuali, a differenza delle cinque previsti dalla Legge di Bilancio del 2020.

I benefici così descritti si applicano ai beni acquistati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021, anche se consegnati successivamente. L’acquisto dev’essere però concluso entro l’ultimo giorno del 2021, anche solo con l’accettazione dell’ordine da parte del venditore.

Per i beni acquistati prima del 16 novembre 2020 si applicano le condizioni previste dalla Legge di Bilancio del relativo anno.