La dichiarazione di conformità per la messa in vendita e l’utilizzo dei macchinari industriali, qualsiasi sia la loro natura, non può essere attribuita se prima l’azienda non presenta il fascicolo tecnico.

Questo documento, fondamentale per ottenere la marcatura CE sulle macchine, va ideato e realizzato con estrema attenzione e custodito in azienda per ogni eventuale dubbio futuro su come la macchina stessa sia stata prodotta.

Scopriamo in questo articolo cos’è il fascicolo tecnico e quali requisiti deve avere per poter essere considerato valido e ben fatto.

Fascicolo tecnico dell’opera: cos’è

Il fascicolo tecnico è un documento che raccoglie in sé tutti i documenti che riguardano il macchinario. 

Non è quindi un riassunto di ciò che è stato prodotto, ma una vera e propria raccolta di tutti documenti concernenti la progettazione, i materiali, le modalità di costruzione, i circuiti, i test effettuati, le misure di sicurezza fino alla conclusione della produzione della macchina.

Il fascicolo tecnico non è, quindi, il manuale d’uso, né il manuale di installazione; questi documenti sono invece inclusi nel fascicolo tecnico, come parte integrante delle informazioni relative al macchinario. 

Fascicolo tecnico Direttiva Macchine: le disposizioni

Per ottenere il marchio CE, ogni fabbricante di macchine deve poter dimostrare che il proprio prodotto può essere utilizzato in maniera sicura, sia da acceso che in fase di manutenzione.

Ciò significa che lo stesso produttore è responsabile delle misure adottate sulla macchina per risolvere ogni sorta di problema e minaccia alla sicurezza, come ad esempio rischio di corto circuito, dispersione di energia, pericolo durante la movimentazione, usi pericolosi e interruzioni inattese.

Come può un fabbricante dimostrare di aver adottato queste misure, e di aver progettato tutto il macchinario affinché sia funzionante, sì, ma anche tutelante nei confronti di chi lo utilizza? 

Il fascicolo tecnico è il contenitore di tutte queste informazioni, e costituisce quindi la parte formale stessa della marcatura CE. È grazie alla presenza del fascicolo tecnico che il produttore può effettivamente dimostrare la validità del suo macchinario in termini di efficienza e sicurezza.

Andiamo al caso peggiore, in cui il macchinario genera presumibilmente un danno fisico all’operatore di macchina. L’utilizzatore, il cliente, può decidere di denunciare il fabbricante per non aver consegnato un macchinario sicuro in ogni sua parte.

A questo punto, il fabbricante può difendersi solo mostrando il fascicolo tecnico, e dimostrando che ha adottato delle misure di sicurezza valide per evitare l’incidente, o di aver specificato nel libretto di istruzioni a corredo della macchina che quel determinato utilizzo, in quel modo specifico, avrebbe minato l’utilizzo sicuro della macchina.

Il fascicolo tecnico si rivela allora un salvavita, dal punto di vista legale, per l’azienda; tanto più che, in sua assenza, o se fosse stato smarrito, un giudice potrebbe dichiarare quel macchinario non sicuro e dare ragione al cliente che fa denuncia.

La marcatura CE, infatti, non basta. È solo un simbolo, che diventa forte solo quando il fascicolo tecnico la accompagna.

Come redigere il fascicolo tecnico

La prima domanda spesso fatta da chi si interessa al fascicolo tecnico è “quando dovrebbe essere fatto?”.

Non c’è altra risposta esatta, se non “passo passo, durante la realizzazione del macchinario”. 

Tutti i documenti prodotti in fase progettuale, inclusi i disegni tecnici, così come l’elenco dei materiali utilizzati, i report delle attività di costruzione vera e propria della macchina, i test di funzionamento e l’analisi dei rischi sono vitali per dar forma a un fascicolo tecnico ben fatto.

Purtroppo, spesso, i produttori prendono sotto gamba la stesura del fascicolo tecnico e poco prima di finalizzare il macchinario corrono alla ricerca di tutti quei documenti prodotti nel corso dei mesi, o degli anni precedenti.

Questo metodo potrebbe comportare delle lacune e delle perdite sul documento finale, e come abbiamo visto prima, ciò significherebbe perdere la possibilità di dimostrare la sicurezza stessa del macchinario in caso di contenzioso. 

Per riassumere, il fascicolo tecnico deve contenere questi documenti: 

  • il manuale d’uso, il manuale di manutenzione e il manuale di installazione; 
  • la dichiarazione di conformità, redatta dal fabbricante;
  • descrizione della macchina con disegno complessivo;
  • disegni dettagliati con relazioni di calcolo, schemi, foto, certificati e test di prova che dimostrano il rispetto dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (RESS);
  • etichetta riportante i dati del prodotto e il marchio CE;
  • documento dell’analisi dei rischi e delle eventuali soluzioni trovate per risolvere i problemi riscontrati; 
  • distinta di tutti i materiali e le componenti utilizzate, con relativo elenco dei fornitori; 
  • dettaglio delle procedure di controllo della produzione e del collaudo;
  • elenco delle norme armonizzate (ISO) adottate nella realizzazione del macchinario;
  • in caso di quasi-macchine o incorporazione di una quasi-macchina nel macchinario, i dettagli relativi a queste produzioni;
  • nome e dati della persona, fisica o giuridica, autorizzata dal fabbricante a costituire il fascicolo tecnico. 

Una considerazione finale su quest’ultimo punto: la persona che costituisce il fascicolo tecnico deve risultare residente all’interno dell’Unione Europea ed è responsabile della creazione del fascicolo, e non della sicurezza del macchinario. 

Se le autorità competenti lo richiedessero, la persona fisica o giuridica responsabile della produzione del fascicolo tecnico dell’opera ha l’obbligo di mettere a disposizione il fascicolo stesso per le indagini previste dalla legge.

Infine, il fascicolo tecnico deve essere conservato per almeno dieci anni dal produttore, secondo obbligo di legge. 

Il nostro consiglio è quello di preservare il fascicolo anche più a lungo, sia perché, anche dopo 10 anni, un cliente potrebbe aver bisogno di assistenza sul macchinario e il fascicolo può tornare utile a tale scopo, sia per conservare la traccia delle tecniche di produzione utilizzate per nuovi macchinari in corso di progettazione.