Sappiamo già che la Direttiva Macchine nasce con l’intento di fornire delle regole guida per l’uso in sicurezza dei macchinari, e si applica sia al macchinario in sé, quindi alle sue dotazioni di sicurezza, sia all’uso sicuro del macchinario da parte dell’operatore, con istruzioni fornite nel manuale d’uso.

Soffermiamoci, in questo articolo, sul primo punto, ossia la sicurezza intrinseca del macchinario, data principalmente dal sistema di controllo di sicurezza previsto dal produttore. 

Si parla, in questo caso, di sicurezza funzionale, ossia l’insieme di misure di sicurezza che il fabbricante inserisce all’interno della macchina per causarne l’arresto o un funzionamento alternativo in caso di pericolo.

Sicurezza funzionale: norme da seguire

Nella definizione della sicurezza funzionale, i fabbricanti possono contare su alcune linee guida dettate da diversi standard europei. Tra i primi che richiamano al concetto di sicurezza funzionale dei macchinari troviamo:

 

  • norma EN ISO 13849;
  • norma IEC 62061;
  • norma EN ISO 12100.

Entriamo nel dettaglio di ogni norma per vedere come si lega al corretto funzionamento del sistema di sicurezza dei macchinari.

Norma EN ISO 13849

Questa norma fornisce le linee guida che soddisfano uno specifico requisito della Direttiva Macchine, quello di progettare e costruire circuiti di sicurezza del macchinario che prevengano l’insorgenza di situazioni pericolose.

Non si tratta quindi di misure risolutive, quanto di misure preventive, e si applica in maniera specifica alle parti hardware e software del sistema di comando.

La definizione di quali siano le migliori misure di sicurezza in tal senso emergono dalla Valutazione dei Rischi, un documento che ogni fabbricante deve produrre per mettere in sicurezza il macchinario e ottenere la conseguente marcatura CE, indispensabile per la commercializzazione.

La norma EN ISO 13849 definisce le principali misure di sicurezza del macchinario e del suo software, nonché una procedura per valutare la velocità di risposta delle misure di sicurezza stesse. Si può applicare a qualunque tipo di circuito, elettrico e non, che fa parte della macchina.

Norma IEC 62061

La seconda norma che integra il controllo sulla sicurezza funzionale è la IEC 62061, la cui ultima versione è stata peraltro aggiornata a inizio 2021. 

Questa norma contiene delle linee guida per la valutazione dell’affidabilità dimostrata da un sistema di sicurezza. Se lo standard EN ISO 13849 informava su cosa fare per mettere in sicurezza il sistema di controllo, questa norma definisce invece come verificare che il sistema di sicurezza sia, effettivamente, efficiente.

Per effettuare tale valutazione si ricorre a un indice detto SIL, Safety Integrity Level, ossia livello di integrità del sistema di sicurezza di una macchina. Il SIL si misura in base a un calcolo matematico e probabilistico che dà, come risultato, la Frequenza media di guasto pericoloso all’ora

In base a questo dato si distinguono tre livelli di SIL: il primo livello è il più basso, il terzo invece è quello che dimostra una maggiore sicurezza del sistema di controllo.

Norma EN ISO 12100

Questa norma europea è propedeutica all’attuazione delle due precedenti, poiché riguarda nello specifico la Valutazione del Rischio e la Riduzione del Rischio.

Ogni fabbricante che intende vendere una macchina per uso industriale passa obbligatoriamente attraverso la tappa della Valutazione del Rischio. Il documento che ne deriva è anche la base per creare un manuale d’uso completo, poiché permette di scrivere la sezione dedicata al “cosa fare in caso di guasti” e ai “comportamenti corretti” riguardo l’uso della macchina.

Nella fase di valutazione del rischio si prendono in considerazione i limiti d’uso del macchinario, i pericoli identificati durante la progettazione, la costruzione e le prove d’uso, la stima e la ponderazione del rischio. 

Solo dopo questa approfondita analisi diventa possibile definire una Riduzione del Rischio, una seconda fase in cui si individuano le procedure e le misure di sicurezza che portano all’eliminazione o alla prevenzione del pericolo. 

In questa fase rientriamo di nuovo nell’ambito della sicurezza funzionale. La valutazione del rischio è infatti utile non solo per definire il pericolo esistente tra operatore e macchina, in virtù del suo uso, ma anche il pericolo intrinseco del macchinario stesso, non prevedibile e non dipendente in maniera diretta dal suo utilizzatore.

La valutazione del rischio consente di mettere in atto dei cambiamenti al sistema di sicurezza del macchinario. Alcune possibili misure di sicurezza sono, ad esempio:

  • arresto in emergenza
  • controllo della velocità;
  • blocco di intrusioni malware per i software;
  • barriere fotoelettriche.

La sicurezza funzionale nella Direttiva Macchine

Le norme fin qui descritte non fanno direttamente parte della Direttiva Macchine 2006/42/CE, ma sono considerate norme armonizzate, ossia da integrare alla Direttiva Macchine poiché consentono di raggiungere i risultati attesi e i requisiti espressi nella stessa Direttiva.

Le stesse norme, con gli aggiornamenti relativi già in atto o da attuare entro la fine 2021, saranno armonizzate nei confronti del Nuovo Regolamento Macchine, la versione aggiornata della Direttiva che entrerà in vigore entro il 2022.